Curiosità

Fantasmi al Dakota Building

Sul lato ovest di Manhattan, davanti a Central Park si affaccia il Dakota Building, palazzo reso celebre per essere stato residenza di John Lennon e Yoko Ono. Costruito alla fine del 1800, ha uno stile molto particolare che ricorda il neogotico con le sue guglie appuntite, nicchie, balaustre e decorazioni in ferro battuto che ne conferiscono un’aria severa e anche un pò spettrale.

E’ davanti all’ingresso principale che fu ucciso John Lennon nel 1980 e a detta della vedova Yoko, il fantasma del marito è apparso svariate volte, nel loro appartamento, davanti al suo pianoforte a coda. Ma John non è l’unico fantasma visto all’interno dell’edificio. Lo stesso ex Beatle, poco tempo prima di morire, vide aggirarsi uno spettro con le sembianze di donna, tra le sale comuni. Queste sono sicuramente leggende metropolitane, ma sta di fatto che, il Dakota Building da queste parti è molto famoso già dalla sua costruzione.

Alla fine del 1800 tutti i ricchi signori di NY volevano affittare o comprare qui un appartamento. Per ben 45 anni il palazzo ha registrato il sold out, cioè il tutto esaurito. Era impossibile venirci a vivere, gli affitti erano stati stipulati per la durata di almeno 40 anni!. Altra particolarità, il Dakota non ha le scale antincendio esterne, tipiche di ogni palazzo americano. Questo è un fatto piuttosto curioso se si pensa che è stato costruito nel 1895, con pavimenti a prova di fuoco e fono resistenti. Decisamente avanguardistico per l’epoca!

Oltre al fatto che i condomini non possono cambiare porte e finestre nei loro appartamenti e se lo fanno devono depositarli in un particolare magazzino sotto l’immobile, il Dakota Building ha un suo Consiglio d’Amministrazione che si riunisce per decidere chi può o non può soggiornare al suo interno. E’ stato rifiutato l’ingresso a nomi di spicco del cinema e della musica quali Madonna, Cher e Melanie Griffith.

Laura, una laurea in lettere, writer per lavoro e per passione. Un amore sfrenato per New York. Appassionata di arte moderna. I viaggi e la fotografia nel suo DNA. Un computer, tanti libri e una tazza di caffè americano.